giovedì 16 febbraio 2017

Alla scoperta dell'incoscio

Buongiorno lettori!
"L'arte che cura"
Fonte:"http://www.psycologando.it/categoria/psicoterapie/

Oggi vi palerò dell’ arteterapia, una cosa che considero molto bella e misteriosa.
L’ arteterapia è una terapia che include tutte le attività artistiche visuali dell’arte, dalla pittura, alla musica, alla danza come mezzi terapeutici per il recupero e la crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.
Viene utilizzata anche coi bambini considerati “problematici” a causa per esempio di situazioni conflittuali in famiglia oppure ipercinetico, e per questo non riescono ad esprimersi con le parole.
Nel nostro caso, quindi tenendo in considerazione solo l’arte grafico-pittorica, il foglio diventa come sostiene la dottoressa Elena Giordano “un vassoio, dove il bambino se opportunamente incoraggiato, vuota il proprio cassetto interiore”.
Proprio così una attività considerata dal bambino piacevole può diventare per alcuni terapeuti una diagnosi basata sull’osservazione e sul significato della composizione del disegno.
Questa terapia non è vista in cattivo occhio dai genitori perché essi vedono che i propri figli non sono trattati psicologicamente in modo traumatico e poi la produzione artistica gli permette di vedere i loro fanciulli sotto un altro aspetto e con qualità che nemmeno loro conoscevano, facendo in modo di relazionarsi diversamente, in maniera più sciolta e meno timorosa nei confronti dei loro bambini.

Una cosa mi raccomando che non venga fatta a proposito di questa arteterapia, una diagnosi sui disegni a meno che non si abbia un’adeguata preparazione in merito o che si sia supportati da persone competenti in materia.


Fonte dati: Valentina Biletta, "Conoscere e usare i colori con i bambini", Sonda.

mercoledì 15 febbraio 2017

Un posto magico

Buongiorno!!!

Dopo la lettura dei precedenti post qualcuno si potrebbe domandare “Come posso costruire uno spazio adatto al bambino per sperimentare e allenare la sua creatività grafico-pittorica nei migliore dei modi?”
Partiamo dall’idea che l’organizzazione dello spazio è molto importante per qualsiasi tipo di attività che noi svolgiamo.
Pertanto deve essere uno spazio in cui il bambino si deve sentire libero, al sicuro, tranquillo a esprimere a pieno le proprie emozioni in modo grafico-pittorico.
Quando si decide far svolgere questa attività al piccolo non dobbiamo aver paura che esso potrebbe sporcare il pavimento o altre cose ma dobbiamo pensare che è un momento magico in cui il fanciullo si diverte a sperimentare.
"Bambini che dipingono"
Fonte:"http://www.cooperativaunicoop.it/index.php
servizi_infanzia/dettaglio/nido-carpaneto"
Magari se si ha tanto timore questioni legate alla sicurezza del piccolo , potete posizionare nello spazio che occuperà il piccolo sia nel pavimento che nel tavolo della carta da pacchi attaccata con dello scotch in modo tale che non si muova.
Un’altra cosa che si potrebbe utilizzare, specialmente se si utilizza la pittura, se il bambino ha paura di sporcarsi o se i genitori hanno paura che si sporca i vestiti è il camice, così il bambino non si sentirà in colpa si essersi sporcato.
Oppure, ma dipende dal carattere che dimostra il fanciullo di avere o dal tipo di attività che volete svolgere, si potrebbe metterlo solo con il body così esso sarà libero di sperimentare il proprio corpo con il colore e sporcherà solo un vestito.
Poi una cosa importante è che gli strumenti, gli oggetti che in quel momento servono per disegnare, dipingere, siano disposti all’altezza del bambino in modo tale che esso sia libero a scegliere quando e cosa vuole in quel momento utilizzare.
Ora ci domanderemo: “Ma quali potrebbero essere i materiali e gli strumenti più adatti?”
Gli strumenti e i materiali per disegnare dipendono dal tipo di attività che volete far sperimentare al bambino.
In base all’attività scelta si possono utilizzare dagli oggetti più comuni, dai pennarelli non tossi
"L'utilizzo delle mani"
Fonte:"https://lagirandolina.blogspot.it/2013/02/
tecnica-di-pittura-tempera-e-schiuma-da.html"
ci ai colori a tempera sempre non tossici, oppure si può creare dei colori con della frutta o della verdura di stagione.
Come strumenti ad esempio per dipingere si potrebbe utilizzare, oltre al comune pennello che dovrà essere grosso, con un asta lunga e si setola, le mani che non dovranno essere però l’unico “strumento” a disposizione per dipingere, ma sarebbe meglio mettere a disposizione anche altri tipi di oggetti e lasciare ai bambini l’opportunità di usare le mani perché potrebbe sempre esserci un bambino che ha timore all’idea si sporcarsele.
L’importante è rassicurare il bambino facendogli vedere la possibilità che ci si può ripulire facilmente e completamente.
Oppure si potrebbe utilizzare vari oggetti ad esempio i tappi delle bottiglie, le spugne ecc. o anche varie verdure e frutti tagliati ad un certo modo facendo così suscitare al bambino varie emozioni.
Quale materiale è più adatto al bambino per disegnare ?
"I vari materiali"
Fonte:"http://milleideedafarealnido.blogspot.it/"
Beh questo dipenderà da voi, potete utilizzare dalla carta comune, alla carta da riso alla carta igienica oppure potete cambiare il tipo di materiale come per esempio utilizzare la stoffa.
Il materiale dove il bambino potrà disegnare può essere posizionato sia su un ripiano orizzontale, sia a terra che in modo verticale.
Se il bambino utilizza la pittura ed ha un buon equilibrio di deambulazione, sarebbe meglio fargli posizionare il foglio o qualsiasi altro materiale in maniera verticale da consentire così una visione più completa della sua opera.
Inoltre consente al braccio che deve disegnare di essere completamente libero.

In poche parole bisogna creare un posto in cui il bambino si sente a proprio agio a esprimere le proprie emozioni e i propri stati d’animo in maniera autonoma.
Noi adulti ci dovremo munirci di tanta pazienza rispettando i tempi del bambino che ha nello svolgere l’attività e nello esplorare e nello sperimentare le varie cose che li mettiamo a disposizione, che essi non coincidono con quelli dell’orologio e poi rispettando anche la sua stanchezza.
Poi non bisogna dimostrarsi impazienti nell’attendere che il fanciullo ci parli di quello che sta facendo. A volte potremmo solo sentire il pennarello o altre cose scorrere sul foglio e i passi mentre lui si muove per prendere degli strumenti che in quel momento gli servono oppure sentire delle frasi quasi dette a se stesso che molte volte sono commenti o considerazione sul colore che sta usando o su che cosa vuole rappresentare in cui risultano molto interessanti nell’ascoltare.
L’adulto dovrà cercare di capire il più possibile il piccolo, osservandolo ogni gesto che fa così quest’ultimo si sente al sicuro a esprimere le proprie emozioni.

Tutto questo nasce partendo dalla presunzione, prima di fare incominciare al bambino l’attività, che la cosa più importante non è il prodotto ma il percorso evolutivo di tutta la persona.


Fonte dati: Laura Mancini,"Il linguaggio del colore" Junior

domenica 12 febbraio 2017

Lo spazio…..no…...non l’avevo considerato…

Come il bambino utilizza lo spazio del foglio mentre disegna non è una cosa da sottovalutare perché rispecchia i sentimenti che ha all’interno si sé.
Ad esempio un fanciullo che piega in quattro parti uguali il foglio ha il timore di esprimere le proprie emozioni interiori perché è come se si costruisce delle barriere ed ogni parte corrisponde a ad un rifiuto con quello che gli fa soffrire, invece un bambino che vuole continuare il suo disegno anche dietro al foglio vuole liberare di una emozione che rifiuta.
Quindi noi possiamo analizzare la sistemazione del disegno nel foglio dividendolo quest’ultimo immaginariamente in quattro parti uguali.
"Foglio  diviso in quattro parti"
Fonte:"http://www.ecomesifa.it/
come-si-fa-a-squadrare-un-foglio-da-disegno"
Se il bambino dispone la sua creazione in alto a sinistra significa che esso ha paura dell’innovazione, non si sente capito e amato nell’ambiente che lo circonda e ha bisogno di rassicurazione; mentre se la dispone in alto a destra significa che esso è ottimista e creativo.
Invece se il fanciullo colloca il disegno in basso a sinistra esprime il passato, la conflittualità e la mancanza di affetto mentre se la rappresenta in basso a destra comunica di essere in un contesto educativo equilibrato.
Infine se il bambino dispone la sua creazione al centro esprime la riflessione e la spiritualità.
Possiamo poi analizzare il foglio di qualunque disegno dividendolo con una linea immaginaria in tre parti in cui quella superiore indica la fantasia e la creatività; la parte mediana rappresenta la positività rispetto alla famiglia invece quella inferiore indica i conflitti quotidiani.
Inoltre possiamo osservare i margini, che esprimono sia l’esteriorità che l’interiorità del fanciullo.
Se il margine è largo indica l’estroversione, se è limitato esprime l’esigenza di comunicare con tutti;
il margine proporzionato la versatilità; se manca il margine non si sente compreso dall’ambiente; il margine sinistro largo esprime estroversione e indipendenza invece se esso è stretto, l’introversione; il margine destro largo la timidezza se invece esso è stretto indica il desiderio di rassicurazione; il margine superiore completo indica il carattere educato ed elegante invece se è breve indica il poco adattamento alle regole; il margine inferiore completo evidenza la sfera emotiva quindi il timore di non essere amato invece se è breve esprime che il bambino è affettivamente molto rigido.
Infine importante il valore simbolico all’altezza che rappresenta la percezione che il fanciullo ha di se stesso connesso all’atteggiamento che assume verso gli altri e l’ambiente circostante.
Se il piccolo occupa un terzo del foglio indica che è in rapporto minorato nei confronti dei suoi cari invece se ne utilizza metà indica che si sente valorizzato infine se lo utilizza tutto lo spazio del foglio esprime un desiderio di uscire dall’ambiente in cui vive.

Occorre perciò porre molta attenzione all’interpretazione dei disegni le variabili e i particolari da osservare sono moltissimi ed ognuno di essi ci fa capire un qualcosa in più del bambino.


Fonte dati: Anna Maria Casadei, "... e il foglio si copre di emozioni", La Mandragora.

venerdì 10 febbraio 2017

I colori del freddo!

Eccoci arrivati al terzo e ultimo post riguardanti ai colori, in cui in esso parlerò dei colori freddi e del nero.
I colori freddi sono, per convenzione, quelle tinte situate tra il verde, il blu e il viola.
Anch’esse sono usate per attrarci ma verso oggetti diversi rispetto ai colori caldi come per esempio gli oggetti per la pulizia della casa, i latticini e i prodotti da frigo.
Sono colori però più smorti che non hanno la stessa vitalità di quelli caldi.
"I colori freddi"
Fonte: "http://didasfera.it"
Le loro proprietà sono molteplici come ad esempio l’attrazione verso un prodotto da acquistare;
infatti studi condotti nel tempo su tali colori ci hanno permesso di capire che l’esposizione prolungata ad essi porta ad un abbassamento della pressione, una diminuzione del battito, a provare una sensazione di calma e anche a sentire freddo, un esempio è dato dal blu usato con i fanciulli iperattivi per alcune ore (esempio mettendoli in una stanza blu) li aiuta a concentrarsi e a calmarsi.
I bambini, seppure attratti da essi in maniera minore rispetto alle tinte calde, li usano nei loro disegni per esprimere emozioni o problemi che i colori caldi non “hanno”.
Se questi colori vengono utilizzati nella parte superiore del foglio vuol dire che i piccoli hanno bisogno di maggiori attenzioni e coccole e di più allegria in famiglia, mentre se vengono utilizzati alla base del foglio indicano un bisogno di un maggior dialogo bambino-famiglia.
Ma adesso vediamo nel dettaglio queste tinte:
  • Verde: in antichità questo colore era confuso con il giallo e simboleggiava la fertilità, la nascita e la certezza di se stessi ma anche il disordine.
    Oggi è utilizzato soprattutto nell’elettronica e nell’informatica.
    Il bambino che lo usa ha una personalità poliedrica, è sicuro di sé stesso ed è più maturo della sua età.
    Se questo colore viene utilizzato nella parte superiore del foglio a sinistra indica una freddezza emotiva invece a destra esprime un esagerato entusiasmo; mentre se occupa la parte inferiore a sinistra vi è tranquillità emotiva invece a destra vi è dinamismo eccessivo; se copre lo spazio al centro si è in presenza di un piccolo vivace.
  • Blu: un tempo era estratto dalla pietra Isastis fino al ‘700 sbiadiva velocemente rendendo molto costoso avere un capo di questa tinta.
    È il colore della ragione, della logica e della pazienza, associato alla casa e alla famiglia.
    In genere il bambino che lo usa è razionale, ha molti amici, è calmo e sta bene in famiglia.
    Se lo usa per disegnare un cielo ha fame di sapere mentre se disegna il mare è incostante ma ha le idee chiare.
    Se viene colorata la parte superiore a sinistra del foglio il bambino manifesta un carattere mutevole invece a destra egli ha un umore tranquillo; mentre se occupa l’area inferiore del foglio a sinistra indica un soggetto riflessivo invece a destra esprime che egli è espansivo in maniera misurata; se occuperà lo spazio centrale significa che il fanciullo è metodico e posato.
  • Azzurro: non era molto comune un tempo perché era faticoso trovare la materia prima ed era molto usato nei templi greci per decorare le statue.
    Esso significava un’alta spiritualità e fedeltà coniugale.
    È associato alla tranquillità profonda, alla calma e alla sincerità.
    Se il bambino colora la parte superiore del foglio a sinistra indica pazienza, invece a destra una scelta emotiva; se occupa lo spazio inferiore a sinistra significa che il piccolo tende alla tranquillità invece a destra esso è spericolato; mentre se l’area colorata è il centro il fanciullo sarà poco espansivo.
  • Viola: era il simbolo della magia ed era il colore del faraone e nel cristianesimo è il simbolo della passione.
    In genere il bambino che lo usa è un sognatore, è emotivo che va controcorrente.
    Se è colorato lo spazio superiore del foglio a sinistra il piccolo presenta una pazienza esagerata mentre a destra indica che è fantasioso; se colora lo spazio inferiore a sinistra il bimbo è timido mentre a destra esso è poco gioviale.
  • Grigio: è il colore della cenere, della nebbia e della vita monotona è usato dal bambino per descrivere un dolore e una sensazione di solitudine
    Se il fanciullo sceglie di colorare la pare superiore a sinistra del foglio tende al pessimismo e a chiudersi in se stesso invece a destra indica una limitata socialità; mentre se il piccolo colora la parte inferiore a sinistra indica un rifiuto all’attività ludica invece a destra indica che è poco stimolato; mente se il bambino occupa la parte centrale sarà poco espansivo.
  • Nero: è il simbolo del caos originario è legato alla terra fertile, ed è il simbolo del lutto, bisogna prestare attenzione a dove il bambino lo usa, se per disegnare i bordi è rassicurato, se lo usa per il fumo di un camino ha alle spalle una famiglia litigiosa, se è a macchie il piccolo è troppo colpevolizzato mentre se disegna di nero la faccia di qualcuno significa che rifiuta quella persona.
    Il nero è legato all’ansia e alla depressione.
    La collocazione nella parte superiore a sinistra del foglio indica la sottomissione invece a destra esprime paura e tensione; mentre se il piccolo colora l’ area inferiore a sinistra indica pessimismo invece a destra l’aggressività; infine se la parte colorata è il centro esso non è sereno.

I colori possono dare vita a un disegno come anche toglierla e farlo apparire smorto e triste ,nello stesso modo un bambino che viene trattato bene ed è tranquillo e felice userà colori felici “caldi” al contrario se è oppresso, colpevolizzato e non sta bene a casa riempirà il foglio di colori “tristi” cioè freddi.

Il foglio è il resoconto del vivere del bambino, diamo più importanza ai disegni e capiremo veramente i bambini.

Fonte dati: Anna Maria Casadei, "...e il foglio si copre di emozioni", La Mandragora;
Valentina Biletta, " Conoscere e usare i colori con i bambini", Sonda.

mercoledì 8 febbraio 2017

Fuoco, terra e colore!!

Come promesso ecco il secondo post, ove il quale tratterò i colori caldi e il bianco.
I colori caldi sono per convenzione quei colori compresi tra il giallo, l’arancio, il marrone e il porpora, e sono i più amati dai popoli indigeni perché richiamano la forza, la vitalità, le emozioni intense, la terra, il sole ma anche il sangue e il fuoco.
"i colori caldi"
Fonte:"http://didasfera.it"
Essi sono usati anche per attrarci come ad esempio le confezioni di alimenti sono di solito colorate con colori caldi (giallo,rosso,etc) con una tonalità viva.
Gli effetti che hanno tali tinte non si ferma all’attrazione, anzi vari studi condotti negli anni hanno dimostrato che l'esposizione prolungata ad essi (per esempio stare in una stanza dipinta di arancio) aumenta la circolazione sanguigna, ci rende nervosi in maniera tale da diminuire la nostra capacità di concentrazione e ci eccita.
Questi effetti si ripercuotono anche nei bambini e dall’uso che essi fanno di queste tinte nel disegno/scarabocchio si può capire lo stato d’animo del bambino.
In generale se il colore caldo è usato nella parte superiore del foglio può indicare una vivacità esagerata oppure la voglia di indipendenza precoce, mentre se li utilizza alla base del foglio il bambino è irrequieto, nervoso e non è sereno. Tutto questo si può dedurre in quanto il fanciullo riversa le sue emozioni sul foglio e utilizza le colorazioni per rappresentare il clima ce c’è in famiglia.
Bisogna prestare molta attenzione anche se il piccolo usa i colori in modo sbagliato (esempio disegna un cane verde) controllando se è daltonico.
Ora vediamo i significati di ognuno dei colori caldi e il bianco in dettaglio:
  • Giallo: simboleggia il sole e fin dall’antichità è legato alla luce e all’oro, sostanza degli dei.
    Il bambino che lo usa frequentemente è molto socievole ed ha molti amici in genere
    Però se occupa lo spazio superiore del foglio a sinistra il bambino è poco espansivo, invece a destra ci troviamo di fronte ad un piccolo spontaneo; se viene scarabocchiata la parte inferiore a sinistra è un bambino riflessivo, invece la parte destra indica la vivacità; se lo spazio occupato è il centro il fanciullo manifesta vivacità immotivata.
  • Arancio: simboleggia il fuoco e la fiamma mentre in oriente l’amore e la fecondità.
    Oggi è usato soprattutto per i vestiti ad alta visibilità degli operai.
    Il bambino che lo usa frequentemente avrà solitamente un comportamento armonioso, spontaneo ed entusiastico.
    Se il piccolo colora lo spazio superiore del foglio a sinistra connota una tranquillità, invece a destra mostra un entusiasmo eccessivo; se occupa l’area inferiore a sinistra indica equilibrio, invece la parte a destra indica un persuasore positivo.
  • Rosso: è il colore del sangue legato alla vita ed era il colore dei vestiti degli antichi potenti, come re e sacerdoti, perché era molto difficile tingere di rosso i vestiti.
    Esso indica un bambino con una solida sicurezza emotiva ma anche un forte attaccamento alla madre.
    Se occupa la la parte superiore del foglio a sinistra comunica eccesso di gelosia, invece a destra la gioia; se invece occupa lo spazio inferiore a sinistra il fanciullo ci comunica che è polarizzato dalla figura materna, invece a destra indica uno spirito creativo; infine se sceglie il centro indica l’ambivalenza affettiva genitoriale.
  • Marrone: è il colore della terra che purtroppo indica solitudine, vecchiaia, bassa autostima e sottomissione, invece il marrone chiaro indica fecondità e gioia di vivere.
    Il bambino che lo usa frequentemente si sente sottomesso al volere familiare, frustrato e non riesce ad essere soddisfatto di quello che è e di quello che fa.
    Se è colorato lo spazio superiore del foglio a sinistra indica la riflessione invece a destra connota accenni di timidezza; se invece il piccolo colora la parte inferiore a sinistra indica un limite alla socialità invece a destra simboleggia la propensione al silenzio.
  • Bianco: Il bianco è la somma dei colori e significa “inizio”.
    Esso è il colore della creazione ed è il simbolo di innocenza purezza e quindi del divino ed è legato all’argento. Napoleone amò molto il bianco e lo impose a tutto lo stile di quegli anni.
    Nei disegni non si può “colorare” di bianco per questo si osserva quanti spazi spazi “bianchi” cioè vuoti che il bambino lascia.
    Se il fanciullo lascia bianco lo spazio superiore del foglio a sinistra manifesta piccole incertezze invece a destra è un tipo ottimista; se non occupa la parte inferiore a sinistra è introverso invece a destra mostra indecisione; invece se lasciato bianco è il centro manifesta una lenta maturazione.

In questo post abbiamo fatto un breve viaggio attraverso i colori che seppure molto spesso gli consideriamo come una cosa normale, senza significato, essi invece ci influenzano a livello mentale, nel caso dei colori caldi rendendoci nervosi ed eccitandoci ad è un altro aiuto per comprendere il complesso mondo interiore dei bambini.  


Fonte dati: Anna Maria Casadei, "...e il foglio si copre di emozioni", La Mandragora;
Valentina Biletta, " Conoscere e usare i colori con i bambini", Sonda.

lunedì 6 febbraio 2017

La storia segreta dei colori

Salve miei gentilissimi lettori :)

"I colori della vita"
Fonte:"http://www.corpisensibili.com"
Oggi cambio un po’, questa volta parlerò dei colori e della loro importanza che hanno nella cultura, nei disegni, nei disegni dei bambini e nella nostra vita quotidiana.
A volte non c’è ne accorgiamo ma i colori permeano tutto quello che ci circonda, sono usati come “pubblicità” e cambiano il nostro umore.
Nella storia i colori hanno avuto la loro importanza già da molto presto, ma non tutti, da diversi studi sulle lingue e sull'origine delle parole si comprende che all'inizio le tinte conosciute erano solo il bianco,il rosso e il nero.
I greci per esempio facevano confusione tra blu e verde mentre gli antichi indiani conoscevano poche tinte perché erano difficili da produrre questo fino a metà ‘800, quando i composti chimici permisero di ampliare enormemente la gamma di colori disponibili tanto che in quel periodo Eugene Chevreul creo il primo catalogo di colori con 14400 gradazioni diverse.
Ogni cultura nel tempo ha trovato dei significati a diverse tinte associandole a diverse situazioni, all'abbigliamento
e anche ai comportamenti sociali come per esempio i colori del lutto: in Egitto è il giallo, in Etiopia è il grigio, in Cina è il bianco.
Nella nostra cultura ogni colore è associato a una funzione, a degli oggetti come ad esempio il rosso è il colore della passione e del sangue ed essi sono usati per attrarci a comprare o a respingerci.
A ribadire questo c’è una ricerca condotta dallo scienziato Marc Bornstein finalizzata proprio a capire l’attrazione per i colori ove afferma che i bambini e gli adolescenti sono attratti dalla certi colori puri come ad esempio: il rosso, il giallo, il verde e l’azzurro.
Le colorazioni comunque possono essere per quasi tutta la popolazione della terra riassunti in 2 categorie principali :
  • I colori freddi: che indicano disagio, problemi e tristezza;
  • I colori caldi: simboleggianti vitalità passione e emozioni.
A questo dualismo si aggiungono i “non colori”, definiti così da molti artisti, e sono: il nero cioè l’assenza dei colori e il bianco ovvero la somma dei colori.

Ora termino qui il post lasciando un po’ di curiosità attendendo nei prossimi 2 post l’uno sui colori caldi, l’altro sui colori freddi sui loro significati, sull'uso nel disegno dei bambini e sul valore che hanno gli stessi sulla psiche infantile e adulta.

A presto !!!


Fonte dati: Valentina Biletta, "Conoscere e usare i colori con i bambini", Sonda;
Anna Maria Casadei, "...e il foglio si copre di emozioni", La Mandragora


domenica 29 gennaio 2017

Un bambino, un disegno, tante storie...

Buongiorno lettori!

Si, Sara è proprio così, anche i disegni dei bambini possono essere denominati “disegni narrativi”.
Ora ci potremmo domandare, ma che cosa potrebbe significare il termine disegno narrativo?
"Bambino che disegna sotto lo sguardo dell'adulto"
Fonte:"http://equazioni.org/index.php/page/60/"
Partiamo dall’inizio, un disegno narrativo è una tipologia di disegno che i bambini producono solitamente prima dei 4 anni, cioè prima che imparino a disegnare la realtà come la intendono gli adulti. Tale tipologia di disegno è prodotto da linee che il bambino traccia senza un apparente senso logico per l’adulto, in quanto egli disegna la realtà che vede, e a quell’età non vede tanto gli oggetti reali e la loro forma ma presta attenzione soprattutto ai movimenti degli oggetti stessi e agli effetti che provocano sull’ambiente. Inoltre essi amano disegnare gli eventi che sono loro capitati come una sorta di sfogo su carta e nel farlo il bambino segue l’ordine di importanza degli eventi secondo come li ha provati, dando molta importanza al rapporto causa-effetto degli stessi, i quali non sempre combaciano con l’ordine cronologico degli eventi.
Come si fa però a capire quando il disegno è narrativo?
Fondamentale è la spiegazione del bambino, senza la quale non è possibile capire il disegno.
Un adulto dovrà stare col bambino mentre egli disegna, in quanto lo stesso non progetta cosa deve creare prima di fare il disegno, ma pensa e agisce quasi contemporaneamente, quindi l’adulto dovrà fargli domande al momento su cosa sta disegnando e su cosa esso aggiunge al disegno, cosi facendo si stimola il fanciullo a parlare ed egli aumenterà i dettagli del disegno rendendolo più complesso.
Questo modo di lavorare aumenta la sua capacità di fare collegamenti tra i vari fatti e migliora il rapporto tra quello che sta disegnando e come lo racconta all’adulto, inoltre facendogli domande lo si stimola a fare pensieri più complessi sui fatti che produce sul foglio, e questo è un passaggio fondamentale per la crescita e lo sviluppo mentale del bambino.

Questo modo di porsi è un arricchimento fondamentale per il fanciullo che non va sottovalutato: le domande cambiano sia lo stile che i contenuti del disegno e allenano la mente a fare pensieri complessi aiutandolo a crescere.


Fonte dati: A. Cappelletti,"Nido d'infanzia 2, un disegno e narrazione", Erickson


mercoledì 4 gennaio 2017

Lo scarabocchio nella prospettiva di Quaglia

Nel libro “Personalità e scarabocchio” Quaglia ha evidenziato che lo scaracchio rappresenta lo stato emotivo del bambino.
Lui sostiene che “un bambino gioioso riempirà di sé il proprio mondo, pari a una linea libera di correre sul foglio. Un bambino triste si raggomitolerà, invece, nel proprio angolo. Il bambino buono e socievole traccerà linee buone e arieggiate; un bambino arrabbiato traccerà linee cattive e chiuse” (Quaglia, 2003, p. 47).
I segni non si limiterebbero quindi a rappresentare l’oggetto ma diventerebbero una esteriorizzazione grafica di una specifica situazione affettiva, o di immagini emotive che fanno riferimento ai tre sentimenti che costituiscono la personalità. Essi sono:
  • il sentimento che accompagna la crescita e grazie al quale ci sentiamo adulti o bambini senza tenere conto dell’età anagrafica;
  • il sentimento che ci identifica come maschio o femmina in accordo o no con il proprio sesso biologico;
  • infine il sentimento che giudica il nostro valore per noi senza tenere conto della nostra considerazione della nostra società.
Quaglia identifica il foglio (dove viene creato lo scarabocchio) come lo specchio in cui si manifestano le immagini dei nostri sentimenti sia profondi che superficiali.

In questi studi è emerso che esistono due tipi di scarabocchi, essi sono chiamati:
  • “CONCILIANTI”: essi rispecchiano un senso di fiducia in sé che serve al fanciullo sia per affrontare la crescita che per sentirsi valido nei rapporti sociali, comunque, essi non indicano una situazione priva di problemi e sono costituiti da un tracciato costituito da linee continue e uniformi e distribuite in modo equilibrato nel foglio;

    "Scarabocchio di conciliazione"
    Fonte:"Quaglia (2001)"


  • “INCONCILIANTI”: essi sono il risultato di una situazione familiare in cui il padre e la madre sono in disaccordo nell'educazione del figlio per esempio: il padre vorrebbe che il figlio crescesse in fretta e fosse autonomo nei limiti posti dall'età, mentre la madre lo considera sempre un bambino e lo educa all'obbedienza e alla mansuetudine.
    In questo tipo di scarabocchi vengono rappresentati ad esempio da delle linee dritte e spigolose seguite da linee più morbide, rotondeggianti e arieggiate, e sono lo specchio delle contrapposizioni familiari nell'educazione dell’infante solo però se questo tipo di scarabocchio si presenta con frequenza.
"Scarabocchio inconciliante"
Fonte: "Quaglia (2001)"


Fonte dati: F. Monti, R. Fava, B. Luppi, "Lo Scarabocchio al Nido", edizioni junior.