mercoledì 4 maggio 2016

L'evoluzione del disegno nella mente del bambino

 Quando il bambino incomincia ad associare un nome a quello che ha disegnato si nota un cambiamento dei segni che lascia nel foglio in cui non ci saranno più un insieme di linee di “passaggio” ma si incomincerà a vedere un qualcosa di più controllato.
Questo passaggio dell'attribuzione del termine è dovuta per una influenza del mondo esterno cioè per rispondere alle attese degli adulti davanti alla domanda, ad esempio, “cos'è questo?” riferendosi al segno appena fatto sul foglio.
Questa sua capacità di rispondere porta al fanciullo un grande entusiasmo perché si sente sollecitato dall'approvazione da parte dei genitori o da altri adulti.
Georges-Hemri Luquet sostiene che il bambino fin dall'inizio nei suoi grafiti è già orientato verso a un disegno figurativo cioè nel rappresentare gli oggetti reali.
Ma poi, intorno ai tre anni succede che il fanciullo si accorge in maniera causale che i suoi tracciati assomigliano a un oggetto reale e così il bambino incomincia a sentire l'importanza di denominare i suoi grafiti come se fosse un bisogno e questo porterebbe a una “preoccupazione rappresentativa”.
Questa assomiglianza causale, denominata come “realismo causale o fortuito”, non emerge secondo Widlocher (1965) “dalla forma in se stessa, ma da un'improvvisa e nuova capacità di trovare un'analogia fra una forma e un dato della percezione”.
Questa produzione causale, involontaria, porta al bambino andando avanti con il tempo a correggere il suo prodotto grafico aggiungendo particolari e dettagli ottenendo così una assomiglianza sempre più vicina all'oggetto reale arrivando a raggiungere un “realismo intenzionale”.
"Jean Piaget con bambino"
Fonte:"http://jeanpiagett.weebly.com"
Si sostiene che questa evoluzione grafica sia in corrispondenza con gli stadi evolutivi definiti da Piaget anche se oggi le ricerche non parlano più di stadi ma di finestre evolutive:
  • stadio del pensiero senso-motorio (0-18 mesi);
  • stadio del pensiero simbolico (18-36 mesi);
  • stadio del pensiero preoperatorio (3 anni - 6 anni);
  • stadio del pensiero operatorio concreto (6 anni – 12 anni).

Mi appresto ad approfondire i primi due stadi dell'intelligenza del bambino importanti per un maggiore approfondimento per la comprensione del disegno infantile nei primi tre anni.

LO STADIO DEL PENSIERO SENSO – MOTORIO:
Dalla nascita fino al primo anno e mezzo di vita, secondo Piaget, avviene la maturazione dell'intenzionalità senso – motoria.
L'organismo umano impara a elaborare le informazioni utilizzando i sensi e l'autonomia motoria acquisibile gradino dopo gradino.
Nei primissimi mesi di vita il corpo è un grande sensore attraverso la pelle, il tatto, raccoglie tantissime informazioni così pure la vista e il riconoscimento uditivo.
Attraverso questa esperienza sensoriale il cervello si forma.
Piaget divide questo primo periodo in sei sotto-stadi:
  1. ESERCIZIO DEI RIFLESSI : suzione, prensione, fonozione,palpebrale ecc.;
  2. REAZIONE CIRCOLARE PRIMARIA: avviene quando il bambino riproduce un'azione che ha prodotto un risultato piacevole. Essa si differenzia da quella secondaria sopratutto perché è fine a se stessa, non finalizzata a produrre risultati sul mondo esterno;
  3. REAZIONE CIRCOLARI SECONDARIA: il bambino inizia ad agire intenzionalmente sul mondo esterno, con una prima comprensione sui rapporti mezzi- fine. Non è finalizzata a se stessa, ma sul mondo esterno;
  4. COORDINAZIONE DEGLI SCHEMI D'AZIONE ACQUISITI E IL LORO IMPIEGO A SITUAZIONI NUOVE: primi comportamenti intenzionali veri e propri con comprensione dei rapporti mezzi-fine. Uno schema d'azione può essere utilizzato come mezzo per la realizzazione di un secondo schema d'azione;
  5. LA REAZIONE CIRCOLARE TERZIARIA E LA SCOPERTA DI NUOVI SCHEMI D'AZIONE MEDIANTE LA SPERIMENTAZIONE ATTIVA: il bambino inventa mezzi nuovi per mezzo di sperimentazione attiva e molto intensa è l' attività esplorativa;
  6. INVENZIONE DI MEZZI NUOVI MEDIANTE COMBINAZIONE MENTALE: il bambino è in grado di agire mentalmente ( azione interiorizzata) e di utilizzare immagini mentali.
Il bambino a 18 mesi riesce a lasciare traccia di sé traendone piacere questi segni che crea sono fini a sé stessi cioè vengono prodotti dal bambino solo per piacere senza secondi fini.

STADIO DEL PENSIERO SIMBOLICO:
Dai 18 ai 36 mesi avviene una delle modifiche qualitative più importanti dello sviluppo dell'intelligenza umana.
Piaget chiama questo delicatissimo stadio dell'evoluzione del pensiero della specie umana: il pensiero simbolico, cioè la capacità di elaborare pensieri in modo astratto.
Tre sono gli ambiti comportamentali in cui è possibile osservare questo cambio qualitativo:
  • LA COMPARSA DEL LINGUAGGIO;
  • IMITAZIONE DIFFERITA cioè il bambino è in grado di imitare ciò che ha fatto una persona alcune ore prima;
  • GIOCO SIMBOLICO cioè di giocare “facendo finta” che gli altri oggetti siano diversi da ciò che sono in realtà.
Il bambino dai due anni in poi è certamente in grado di rappresentare mediante una linea un oggetto della realtà. Il fatto che non vi sia corrispondenza formale tra prodotto grafico e un qualche oggetto, non significa che il bambino non sia in grado di immaginare le qualità delle linee riprodotte con riferimento ad un oggetto specifico. Forse il fanciullo non è interessato alle forme geometriche degli oggetti ma alle loro qualità dinamiche.

Alla fine di una corretta educazione e sviluppo mentale è consigliabile che gli educatori propongano in una prima fase delle attività pittoriche a scopo sensoriale, mentre in una seconda fase successiva, dovrebbero incentivare uno sviluppo del concetto “disegno-termine” attraverso sia la proposta del disegno al fanciullo ma soprattutto avanzando domande sul cosa il bambino ha disegnato cosicché esso dia un valore verbale ai suoi “segni”.    


Fonte dati: R.Vianello, G. Gini, S. Lanfranchi, "Psicologia dello sviluppo", edizioni junior.


   

1 commento :

  1. Ciao Giorgia !!! :)
    Mi chiamo Mauro e con la mia compagna Aurora stiamo per diventare genitori di Ginevra, da qualche settimana seguo il tuo blog incuriosito dal capire le dinamiche di sviluppo del disegno nella prima infanzia.
    Ero curioso di capire l'evoluzione pratica del disegno, ossia come esso si evolve da linea involontaria alla rappresentazione della figura come noi la intendiamo.
    Grazie.

    RispondiElimina