domenica 29 gennaio 2017

Un bambino, un disegno, tante storie...

Buongiorno lettori!

Si, Sara è proprio così, anche i disegni dei bambini possono essere denominati “disegni narrativi”.
Ora ci potremmo domandare, ma che cosa potrebbe significare il termine disegno narrativo?
"Bambino che disegna sotto lo sguardo dell'adulto"
Fonte:"http://equazioni.org/index.php/page/60/"
Partiamo dall’inizio, un disegno narrativo è una tipologia di disegno che i bambini producono solitamente prima dei 4 anni, cioè prima che imparino a disegnare la realtà come la intendono gli adulti. Tale tipologia di disegno è prodotto da linee che il bambino traccia senza un apparente senso logico per l’adulto, in quanto egli disegna la realtà che vede, e a quell’età non vede tanto gli oggetti reali e la loro forma ma presta attenzione soprattutto ai movimenti degli oggetti stessi e agli effetti che provocano sull’ambiente. Inoltre essi amano disegnare gli eventi che sono loro capitati come una sorta di sfogo su carta e nel farlo il bambino segue l’ordine di importanza degli eventi secondo come li ha provati, dando molta importanza al rapporto causa-effetto degli stessi, i quali non sempre combaciano con l’ordine cronologico degli eventi.
Come si fa però a capire quando il disegno è narrativo?
Fondamentale è la spiegazione del bambino, senza la quale non è possibile capire il disegno.
Un adulto dovrà stare col bambino mentre egli disegna, in quanto lo stesso non progetta cosa deve creare prima di fare il disegno, ma pensa e agisce quasi contemporaneamente, quindi l’adulto dovrà fargli domande al momento su cosa sta disegnando e su cosa esso aggiunge al disegno, cosi facendo si stimola il fanciullo a parlare ed egli aumenterà i dettagli del disegno rendendolo più complesso.
Questo modo di lavorare aumenta la sua capacità di fare collegamenti tra i vari fatti e migliora il rapporto tra quello che sta disegnando e come lo racconta all’adulto, inoltre facendogli domande lo si stimola a fare pensieri più complessi sui fatti che produce sul foglio, e questo è un passaggio fondamentale per la crescita e lo sviluppo mentale del bambino.

Questo modo di porsi è un arricchimento fondamentale per il fanciullo che non va sottovalutato: le domande cambiano sia lo stile che i contenuti del disegno e allenano la mente a fare pensieri complessi aiutandolo a crescere.


Fonte dati: A. Cappelletti,"Nido d'infanzia 2, un disegno e narrazione", Erickson


mercoledì 4 gennaio 2017

Lo scarabocchio nella prospettiva di Quaglia

Nel libro “Personalità e scarabocchio” Quaglia ha evidenziato che lo scaracchio rappresenta lo stato emotivo del bambino.
Lui sostiene che “un bambino gioioso riempirà di sé il proprio mondo, pari a una linea libera di correre sul foglio. Un bambino triste si raggomitolerà, invece, nel proprio angolo. Il bambino buono e socievole traccerà linee buone e arieggiate; un bambino arrabbiato traccerà linee cattive e chiuse” (Quaglia, 2003, p. 47).
I segni non si limiterebbero quindi a rappresentare l’oggetto ma diventerebbero una esteriorizzazione grafica di una specifica situazione affettiva, o di immagini emotive che fanno riferimento ai tre sentimenti che costituiscono la personalità. Essi sono:
  • il sentimento che accompagna la crescita e grazie al quale ci sentiamo adulti o bambini senza tenere conto dell’età anagrafica;
  • il sentimento che ci identifica come maschio o femmina in accordo o no con il proprio sesso biologico;
  • infine il sentimento che giudica il nostro valore per noi senza tenere conto della nostra considerazione della nostra società.
Quaglia identifica il foglio (dove viene creato lo scarabocchio) come lo specchio in cui si manifestano le immagini dei nostri sentimenti sia profondi che superficiali.

In questi studi è emerso che esistono due tipi di scarabocchi, essi sono chiamati:
  • “CONCILIANTI”: essi rispecchiano un senso di fiducia in sé che serve al fanciullo sia per affrontare la crescita che per sentirsi valido nei rapporti sociali, comunque, essi non indicano una situazione priva di problemi e sono costituiti da un tracciato costituito da linee continue e uniformi e distribuite in modo equilibrato nel foglio;

    "Scarabocchio di conciliazione"
    Fonte:"Quaglia (2001)"


  • “INCONCILIANTI”: essi sono il risultato di una situazione familiare in cui il padre e la madre sono in disaccordo nell'educazione del figlio per esempio: il padre vorrebbe che il figlio crescesse in fretta e fosse autonomo nei limiti posti dall'età, mentre la madre lo considera sempre un bambino e lo educa all'obbedienza e alla mansuetudine.
    In questo tipo di scarabocchi vengono rappresentati ad esempio da delle linee dritte e spigolose seguite da linee più morbide, rotondeggianti e arieggiate, e sono lo specchio delle contrapposizioni familiari nell'educazione dell’infante solo però se questo tipo di scarabocchio si presenta con frequenza.
"Scarabocchio inconciliante"
Fonte: "Quaglia (2001)"


Fonte dati: F. Monti, R. Fava, B. Luppi, "Lo Scarabocchio al Nido", edizioni junior.